C'è chi in estate annuncia l’ingaggio di Ibrahimovic, e chi si accontenta del ritorno del suo sosia, Ballerinovic.
C'è chi schiera in fascia Fabio Grosso, e chi il grosso Fabio: per gli amici Charlie, l’uomo con gli addominali a scomparsa, sotto chili di ciccia.
C'è chi ha San Siro, e chi ha solo Siry, che comunque, per tutti i gol che ha fatto, andrebbe veramente fatto santo.
C'è chi si divide tra Serie A e Champions, e chi si arrangia come può sui campetti d’Eccellenza del campionato Csi di Milano.
Inter e Nabor, due universi paralleli, nemmeno troppo distanti. Almeno sulla carta, visto che il Sambastadion, il campo di gioco dei naboristi, si trova a 400 metri dallo stadio Meazza. Ed è proprio sulla carta, settimana dopo settimana, che la Redazione del Radico scrive grandi pagine di calcio, raccontando le avventure di una squadra di “scoppiati”, le sue imprese, il suo mondo, i suoi tifosi: da Zio Giò a Ilpa, da PapàMattio al Petroliere. Sì, perché anche la Nabor ha il suo Petroliere…
"Io sono Naborista" è questo: un viaggio al centro del calcio di periferia, visto attraverso gli occhi dei quattro rimbambiti del Radico che, sui campetti milanesi del Csi, provano a imitare i campioni del “calcio vero”. Per poi fermarsi a riflettere e chiedersi: ma non è che alla fine siamo noi “il calcio vero”?
Una storia normale, come tante altre, che diventa speciale proprio perché è la storia di tutti. Di tutti quelli che sacrificano la domenica mattina per inseguire un pallone. E la domenica pomeriggio per vedere altri inseguirlo…
Con l'introduzione del nostro tifoso "numero uno", il Presidente Massimo Moratti, e la prefazione di Marco Cattaneo, "Io sono Naborista" esce in libreria nei prossimi giorni. E per gli amici del Radico, prevendita speciale a cura della Redazione.