giugno 2007, Il Radico è in libreria: IO SONO NABORISTA

martedì, ottobre 31, 2006

RadiCaressa per (non) dimenticare


Quando le cose non vanno come si vorrebbe, c'è chi si rimbocca le maniche e si dà da fare per cambiare il corso degli eventi e chi si abbandona al dolce ricordo dei bei tempi andati. Noi naboristi scegliamo la seconda strada, sicuramente più comoda e meno pericolosa.
Così, una delegazione del Radico composta da Bonnie e Robbinho ha deciso di incontrare Fabio Caressa per rivivere insieme a lui le "notti magiche" di Coppa Milano, quelle che decretarono la Nabor "miniCampione di Milano". Un modo per abbandonare per qualche minuto il grigiore di una classifica in cui non ci riconosciamo, uno stimolo a tornare quelli che per una mezza estate hanno vissuto un sogno.

lunedì, ottobre 30, 2006

Olimpia Mediolanum - Nabor 0-0

All'Ikea vendono dei fantastici contaminuti. Con pochi spiccioli Siry ce ne può procurare facilmente uno. Essì, perché sembra ormai questo il destino della Nabor, o almeno della sua panchina. Anche contro l'Olimpia, gara che i naboristi non sembrano affrontare con la giusta determinazione, si consuma infatti l'ennesimo scandalo calcistico. Non si tratta soltanto del misero 0-0 contro una delle squadre più scarse mai viste finora. Né dell'indecenza di palloni e campo, che ricostruiscono perfettamente l'atmosfera di quello che deve essere il calcio giocato sulla Luna (palla leggerissima e rimbalzi casuali). Bruce, assente, affida le sue volontà tattiche ad un pezzo di carta che Rino traduce meglio che può: finché dice Ballèro al posto di Bàllero ci capiamo, ma è quel Depa a centrocampo con il Morryson in avanti che lascia un po' tutti perplessi. In attacco spicca anche Sir Alex, "il lungo" per gli amici, ed è strano che il foglietto magico non rechi un asterisco o una postilla di fianco al suo nome: qualcosa tipo "da sostituire dopo 10' della ripresa, due tempi interi non li regge". Un marchio, quello che si porta dietro Siry, ormai incancellabile e che lo condanna ogni domenica. Il mistero è però presto risolto, quando all'intervallo, tra i tifosi, sbuca anche Bruce, che convoca Rino e gli consegna il timer. Scoccato il 10' della ripresa, Rino fa il suo dovere e Sir Alex esce. E qui torniamo al contaminuti Ikea. Perché quella che stiamo portando avanti non è una sterile polemica, ma il frutto di un confronto interno allo spogliatoio, al termine del quale, sia contro l'Ausonia che contro l'Olimpia, tutti i naboristi si sono trovati d'accordo su un punto: non si può fare a meno di Siry, specie se il nostro gioco continua ad essere quello di rinviare la palla in cielo aspettando le sue spizzate. Ancora una volta un cambio senza senso, effettuato senza nessuna valutazione sul tipo di avversario, sul momento specifico, sulle possibili ripercussioni. Ragionamenti che dovrebbero costituire la principale fonte di soddisfazione per un allenatore: cercare di azzeccare il cambio, variare la tattica, modificare l'assetto... Niente. Se poi proprio dobbiamo andare avanti così, dopo l'uscita di Siry almeno smettiamola coi lancioni e proviamo a giocarla.

domenica, ottobre 22, 2006

Nabor - Ausonia 1-2

Perdere ci sta, concedere la vittoria no. L'arrendevolezza, parola sconosciuta ai Samurai e ai veri CuoreNabor, si impossessa per una domenica dei corpi dei naboristi, rendendoli artefici della peggior prestazione stagionale, se non addirittura decennale. Assenti Robbinho per trasloco, Morryson, impegnato in una convention a Taormina, e Maurino, in Messico per... una convention pure lui, Malpeli sfodera un 4-4-2 inedito. Antonio e Ballerazzi sulle fasce, Basa e Viscomi centrali davanti a Mattio; linea mediana con Bonnie, Capitan Charlie (premiato dal sorteggio con la fascia), Diegone e Davide; Depa-Siry in avanti, per spaccare le porte ziando.
Fin dalle prime battute è l'Ausonia a costruire la sua trama, fermandosi però alla trequarti, dove la Nabor ha costruito il suo muro trapattoniano. Palla lunga per Siry che spizza o, nel migliore dei casi, protegge palla, è l'unico schema concepito dai naboristi, che passano addirittura in vantaggio grazie a un'invenzione di Davide. Ma la festa si ferma qui, anzi, all'ottimo thè di mammaBasa, con cui all'intervallo si brinda all'inaspettato, quanto immeritato, vantaggio. Anche la fortuna però ha i suoi limiti e con una punizione dal limite l'Ausonia si riprende quanto le spetta. 1 a 1 quando scocca il 10' della ripresa e suona il timer di Malpeli. Quello che, a prescindere da avversari, risultato, momento particolare e meriti, gli ricorda che deve sostituire Siry. Essì, alla Nabor funziona così: quando suona il timer Siry deve uscire, perché lo sappiamo tutti che "Siry due tempi interi non li regge". La mossa strategica di Malpeli affossa la Nabor che prima subisce l'1-2 su calcio d'angolo (occasione in cui "il lungo" avrebbe potuto dire la sua) e poi continua ad aggrapparsi, cieca e stupida, all'unico schema che conosce: palla lunga per Siry. Per tutto il secondo tempo. Peccato che Siry non ci sia più.

sabato, ottobre 21, 2006

Il Radico incontra... il Radico!

Come guardarsi allo specchio. Impossibile non riconoscersi a prima vista. Un incontro, quello tra Il Radico e il Radico, emozionante quanto inaspettato. Siamo nel bel mezzo di una delle famose riunioni redazionali al "Maidire", quando il Radico in persona spunta nel locale con le sue domande sulla Nabor, i perché della sua "toccata e fuga", le sue considerazioni su ciò che sarebbe potuto essere e non è stato.
Mai compreso a fondo da Malpeli, che lo utilizzava con un contagocce per formiche, il Radico ha rappresentato una meteora nell'universo naborista, capace però di lasciare un segno profondo con il suo esempio e la sua vicenda umano-calcistica. L'anno dopo il suo addio, infatti, la nascita della Redazione del Radico, che da sempre lotta per i diritti dei panchinari. A distanza di 5 anni, un incontro che ci ha riportato alle origini, ricordandoci che "Il Radico" non è soltanto il nome di un giornale. Grazie Radico, sarai sempre nei nostri cuori.


giovedì, ottobre 19, 2006

Bonnie a San Siro, di quella sera...


Se Zaio è finito al Camp Nou, Bonnie non è certo da meno. La "Scala del calcio" gli ha aperto le porte grazie a Nikodejan, naborista ad honorem nonché competente spalla della Fayna nelle sue telecronache delle partite Nabor, alle quali partecipa con il punto tecnico e le consuete annotazioni sulle "cose che fanno male al calcio".
Sulle note di "Bonnie a San Siro", Nikodejan ha incollato la figu dell'ala destra naborista in Curva, testimoniando il tutto con due scatti d'autore. Vai Beppe, continua a mangiare tranquillo il tuo RingoGoal: da oggi, alle tue spalle, c'è Bonnie che ti protegge.

mercoledì, ottobre 18, 2006

Zaio Joe, il custode del tempio

E' uno Zaio Joe raggiante quello che accoglie i naboristi all'uscita dagli spogliatoi, al termine del match con la Balsamese. Complimenti per tutti, e una frase speciale per il Depa, autore di un gol spettacolare: "Depa, hai cercato la ziata, vero?".
Colpo ad effetto, gioco di prestigio, numero. Un tempo si diceva così, oggi parliamo di ziata. Pappagallo, crocifisso, elastico: sul campo la ziata è libera, e il Depa ne è un vero maestro. Ma anche fuori dal rettangolo di gioco, chi è zio dentro sa sempre come comportarsi. Ad esempio tappezzando Barcelona di figu della Nabor. E non è un caso che per custodire il Camp Nou, il tempio della ziata, il Depa abbia scelto proprio lui: Zio Giò.


lunedì, ottobre 16, 2006

Balsamese - Nabor 1-6

Campo da "overoni", profumo di triplette. E' ciò che evoca lo "Speranza" di Cinisello, dove la Balsamese ospita una Nabor chiamata alla prova del nove dopo le brutte sconfitte contro Corsico e Settimo. E la Nabor risponde, con la "prova del 6". Sul manto poco erboso di quello che è entrato nella leggenda come il campo di Celtic Cinisello-Nabor 5-6 di due stagioni fa, i naboristi si concedono un nuovo set, magari meno ricco di emozioni ma sicuramente gradito dai tifosi accorsi. E se allora a spartirsi il bottino erano stati Depa e Morryson, con una tripletta a testa, stavolta Siry si conferma sovrano dal cuore buono, nel concedere metà degli onori a Diegone, Depa e Morryson, tenendo per sé la tripletta che lo consacra miglior marcatore di questo avvio di stagione (4 gol in 4 partite).
E dire che per la Nabor non era iniziata al meglio: sotto di un gol dopo pochi minuti (il solito errore su palla inattiva), con lo spettro dell'ennesima sconfitta pronto a materializzarsi. Gli acchiappafantasmi naboristi sono però lesti a prevenire l'insorgere della cagona, ribaltando in pochi minuti il risultato. Siry di testa e di piede, Diegone con la bombazza, il Capitano di fino: 1-4 a fine primo tempo. Non abbastanza, evidentemente, per Bruce Malpeli, che inizia la sua cauta girandola di cambi soltanto a metà della ripresa, dopo che il terzo sigillo personale di Siry ha messo il risultato in cassaforte. Una cassaforte incatenata e sotterrata negli abissi dell'oceano, con a guardia un esercito di sommozzatori ninja. Come previsto, infatti, nemmeno gli innesti di Basa, Ballero, Bonnie, Luca e Alberto possono rovinare la festa della Nabor che, anzi, trova il sesto gol con una "ziata" del Depa (applaudita e riconosciuta come tale dallo stesso Zaio). Morale della favola? La Nabor è ancora viva, e se Lo Stefano in piazza, prima della gara, dichiara "Oggi vinciamo 6 a 0" possiamo iniziare a credergli.

martedì, ottobre 10, 2006

I consigli delLo Stefano in diretta

Un vero Mister si fa sentire sempre nel momento del bisogno. Ecco dunque che, a pochi giorni dal delicato incontro con la Balsamese, Lo Stefano convoca la Redazione del Radico per una conferenza-stampa in cui lancia il suo messaggio a tutti i naboristi. Pillole di saggezza da mandar giù anche senz'acqua o, ancora meglio, con il thè. Ascoltatelo bene, ce n'è per tutti. E se vi resta qualche dubbio... fate tanti giri.

lunedì, ottobre 09, 2006

Nabor - Libertas Settimo 2-3

Splende il sole sul Sambastadion, ma la Nabor perde ancora. E, se proprio vogliamo trovare un responsabile, questi non può che essere Lo Stefano, autore sabato della sparata: "Se c'è il sole vinciamo". Di fronte alla constatazione dell'inesistenza di una relazione diretta tra i due eventi, ci si trova però nella condizione di non poter più credere alle parole del "guru naborista", a partire dal consiglio di bere il thé caldo anche in estate che, diciamolo pure, fa schifo.
Ancora due gol per la Nabor, e gli aspetti positivi si fermano qui per gli amanti del bicchiere mezzo pieno (senza offesa per nessuno). Sì, perchè se di contro se ne incassano tre (per di più da una squadra che non ne aveva segnato manco uno in 2 partite), le regole del giuoco del calcio vogliono che i naboristi escano dal campo sconfitti e a testa bassa.
Il derby delle Libertas parte malissimo per la Nabor, che incassa il primo gol del Settimo dopo appena 5'. Amnesia difensiva generale su calcio piazzato e gol di testa in mischia di un attaccante libertino che, a fine gara, verrà premiato dalla sua società e dagli sponsor con 20 chili di aringhe per aver realizzato il primo gol stagionale del Settimo alla terza giornata. Per il pareggio bisogna affidarsi alla coppia Morryson-Siry, che recitano in due atti la commedia del gol ma a parti invertite rispetto alla scorsa stagione. Così, sull'assist del Sire è il Capitano a metterci il piattone per "spingere", provando l'ebbrezza di segnare il famoso "gol alla Siry".
Riagguantato il pari e contro un avversario tutt'altro che insormontabile, la Nabor continua però il suo monologo kamikaze, fatto di un gioco che stenta ancora a decollare e di improvvisazione continua. Non mancano gli svarioni, come quello che sul finire del primo tempo regala il nuovo vantaggio al Libertas Settimo, ancora su una palla inattiva. Nella ripresa, sotto l'occhio (poco) attento della telecamera della Fayna - assistita dal commento tecnico di Nikodejan e dell'esperto Eric - il Morryson fa 2-2 con una prodezza personale che meritava almeno la fortuna di essere immortalata su cassettina e consegnata all'eternità. Sombrero ai danni del suo marcatore, collo esterno che si infila all'incrocio e festeggiamento rabbioso alla Toni. Ma la giornataccia naborista non è ancora finita: e così, anziché "andare a vicccere" come avrebbe fatto qualsiasi buon Galeazzi, la Nabor regala il rigore del 2-3 ai suoi avversari. Il dado è tratto, il latte è versato. Iniziamo a piangerci su o ci diamo una svegliata?

mercoledì, ottobre 04, 2006

Corsico - Nabor 4-2


Un anno fa provammo l'amaro sapore della sconfitta dopo oltre un mese di campionato. Sesta giornata, per l'esattezza. La Nabor e i suoi 15 punti in classifica si presentarono a Corsico, dove impararono il significato della parola "perdere".
Stavolta la trasferta di Corsico arriva in anticipo, ma il risultato non cambia: stesso manto erboso da Premier League, stessa sorte per i naboristi, battuti 4 a 2. In questi casi, solitamente, si parla di "risultato bugiardo", di "4 tiri e 4 gol", di "scarto eccessivo". Si rischia di passare per quelli che vogliono difendere la Nabor a tutti i costi, ma così è. Su una cosa possiamo tranquillamente sbilanciarci: il gioco della Nabor è pietoso. Il film del primo tempo ad opera della Fayna, presente in tribuna e munita di videocamera, può essere visto senza il rischio di addormentarsi soltanto grazie al commento tecnico del fantastico Eric. Per il resto, a parte l'emozione del gol di Siry (astuto a soffiare il pallone al portiere che si accingeva alla rimessa), c'è poco da vedere. Charlie, direttamente dall'Oktoberfest per amore della Nabor, è tutto fuorché ubriacante nel dribbling. Robbie se la prende con i compagni che non applicano gli insegnamenti di Karelli. I nuovi acquisti collezionano cartellini gialli manco fossero buoni-sconto per la quota d'iscrizione. Sul pesantissimo parziale di 4-1 per i padroni di casa, è il gol di Luca (piattone su assist di Robbinho) a rendere meno umiliante la sconfitta. Ed è sempre il neo-naborista, gasato dall'esordio con gol, ad incaricarsi della battuta di un'invitante punizione, sotto gli occhi del Morryson. Roba che c'è chi, per battere una punizione dal limite, organizza appositamente amichevoli infrasettimanali...