Nabor - Opera 3-3
giugno 2007, Il Radico è in libreria: IO SONO NABORISTA
La Nabor si è svegliata e, a quanto pare, l'idea di retrocedere non le aggrada più. Alla fondamentale vittoria contro l'Airone fa seguito infatti un'altra mini-impresa, se si considera il sonoro 0-3 che il Betzabea aveva rifilato ai naboristi all'andata. Il pari a cui hanno assistito Curva e vecchio cagnone custode (quello addomesticato da Giò Malp almeno cinque anni fa) ha quindi il sapore del punticino conquistato. Quello che Bruce non disdegna mai. Lo si capisce all'intervallo, quando con la Nabor in vantaggio per 1-0 (grazie al solito Siry, che da fermo la piazza di testa all'angolino sul perfetto traversone di Davide), Bruce Malpeli infonde fiducia ai suoi con le parole del Mister che ci crede davvero: "Ragazzi, se fanno l'1a1 vediamo di non andare in cagona...". E' quello che Lo Stefano chiama "pensare positivo", ed è ciò che permette alla Nabor di farsi prendere e ribaltare nel giro di pochi minuti. Prima Mattio ruba catena e guinzaglio al cagnone custode e decide di incatenarsi sulla linea di porta, consentendo all'attaccante di turno di murgarlo da un metro. Poi la difesa decide che è ora di andare a restituire catena e guinzaglio al cagnone, ma nel farlo sale sbagliando il fuorigioco e per l'altro attaccante di turno è uno scherzo segnare di testa. Con la Nabor in cagona, Bruce decide che può giocarsi "the all for all": un paio di cambi e difesa a 3. Il centrale diventa Maurino: centrale con licenza di attaccare, però. E' proprio una sua incursione in area, infatti, che sconvolge i betzabeesi. Finta e controfinta, come faceva quando Migliazzi gli affidava le chiavi dell'attacco, e difensore che lo stende. Un fallo così netto che persino Ceccarini avrebbe avuto la tentazione di fischiare. E invece nulla. Anzi, proteste di Maurino ed espulsione. La situa si fa drammatica: Nabor in cagona e in 10 uomini. Eppure a un minuto dalla fine accade l'impensabile. Tu chiamale, se vuoi, compensazioni, ma l'arbitro vi dirà che non è così. Lui giura che il fallo sul Depa c'era. Il Depa invece giura di no. Ma siccome è l'arbitro che comanda, la panciata fantasma in area diventa un calcio di rigore che scende come manna dal cielo. E il Morryson lo trasforma, fingendo che sia quello su Maurino, tra le risate del Depa e gli insulti dei betzabei.
Pem-pem-pem. Nel giro di due giorni, la Nabor che quest'anno rischia la retrocessione piazza ben tre laureati, e la cosa potrebbe in parte spiegare dove sia stata la testa dei naboristi fino ad oggi. El Ricky, ad esempio. Dopo anni di studi, sudore e lacrime versate sui libri, è finalmente arrivata la tanto attesa laurea in sbandierologia. Mai più fuorigioco sbagliati o rimesse laterali segnalate in ritardo: ora che è dottore, Ricky non fallirà più. Stesso discorso per il dottor Mattio (che nonostante la passione per le papere non si è laureato in etologia) e l'ingegner Ballerazzi: errori da parte loro non saranno più tollerati. Il doppio passo alla brasiliana con cui stasera Mattio si è esibito fuori dai pali sembra il primo segnale positivo.
Un tempo, quando andavano in gol sia Siry che Davide nella stessa partita, c'era da preoccuparsi. Era successo a Santa Valeria, a Serenissima e a Primafila, e non aveva portato molto bene: 8 gol fatti e un solo punto raccolto. C'è da capire dunque la preoccupazione di Davide che, all'intervallo, sul parziale di 2-1 grazie al suo gol e a quello di Sir Alex, spera di poter sfatare il mito una volta per tutte.
La ripresa degli allena dopo la pausa pasquale regala, come al solito, soltanto conferme. Sullo stato di forma dei naboristi, innanzitutto, riassumibile in un numero: 5. Non si tratta di un'insufficienza, ma del numero di palloni sparati oltre le varie recinzioni (record stagionale), con Siry grande protagonista di una trasformazione che strappa applausi anche alla sciura del balcone di fronte (sfiorata dalla sua cometa). Non se la cava meglio Zio Giò, eletto raccattapalle fin dal suo arrivo e apparso piuttosto arrugginito nel rinvio: il lontano parente di quello Ziodane che, al torneo di rigori di qualche anno fa, aveva costretto Siry a chinare il capo.