"Se vinciamo abbiamo il 90% di probabilità di salvarci. Se pareggiamo il 70%, se perdiamo il 50%". Bruce Malpeli traduce in numeri e percentuali il futuro incerto della Nabor, alla vigilia di quella che, a detta di molti, potrebbe risultare la partita decisiva per la permanenza naborista in Eccellenza. L'Opera è infatti squadra nettamente alla portata di chi ha saputo domare l'Airone, senza dimenticare però quella che è la principale caratteristica della Nabor di questa stagione: l'adattamento all'avversario. Ostica contro le grandi, svagata contro le piccole, mediocre contro le altre. Ed è proprio la svagatezza il tratto distintivo della Nabor che esce dal Sambastadion con un punticino in tasca e la speranza che l'Olimpia non sia andata a vincere a Settimo. 3 a 3 è risultato che soddisfa il desiderio di vedere tanti gol da parte dei tifosi, accorsi anche dalla Francia per amore della maglia granata. Come Marc, che a fine gara si lascia andare ad un "La Nabor è generosità", che la dice lunga sul trattamento da guanti bianchi concesso agli ospiti del Samba.
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Tre reti regalate, altrettante sprecate. Diventa quindi ovvio che, per vincere, alla Nabor non basti più segnare neanche tre gol a partita. L'altalena di emozioni segue sempre lo stesso copione: vantaggio-Nabor, regalo-Nabor. Per tre volte. Non basta lo splendido Morryson, paragonato da PapàMattio a Kakà, che tiene in gioco un pallone apparentemente perso sulla linea laterale, parte dalla metacampo e va a segnare dopo aver seminato operai a destra e a manca. Non basta il solito Siry che, su cross del Morryson dalla destra, gira al volo e colpisce la traversa: la palla si impenna perpendicolare, e allora è ancora Sir Alex il più veloce a prenotare l'ascensore per punire di testa il portiere. Non basta neanche la prodezza di Davide, fedele alla legge del "solo gol belli", che conclude in rovesciata lo schema-Nabor per eccellenza: rimessa di Bonnie direttamente in area piccola, spizzata del Sire, inserimento di chi passa da quelle parti. L'Opera recupera una volta, due volte, tre volte. Morale della favola? 70%.