Adesso possiamo dirlo. Ora che la matematica e gli scontri diretti ci danno ragione, possiamo finalmente festeggiare. La Nabor è salva, e resta in Eccellenza, categoria suprema del Csi, dopo un campionato di alti e bassi, exploit e cagone, magie e cagate. Ci voleva un punto, per poter festeggiare la salvezza, e un punto è arrivato. Niente biscotti o pastette strane, l'Opera può stare tranquilla: i Guerrieri non hanno concesso nulla, anzi, hanno costretto Bruce al patello d'emergenza nei minuti di recupero. Si sono trovati però di fronte ad una Nabor caricatissima, scesa in campo pensando ai 3 punti in modo da farne uno (il "metodo Silvio" non fallisce mai).
Aggressiva, concentrata, sprecona. Questa, in sintesi, la squadra che ha letteralmente mangiato l'erba, tra l'altro abbondante, del Sambastadion. Una savana in cui la difesa ha concesso a Mattio una giornata di relax, mentre l'attacco si è preoccupato di far fare bella figura al portiere avversario. Siry e Morryson falliscono laddove di solito non perdonano, e all'annuncio dei 2 minuti di recupero ci si pente di non aver sfruttato a dovere tutte le occasioni create. Due minuti che durano un'eternità, in cui però viene fuori la Nabor che vorremmo sempre vedere. Quella che affronta la cagona guardandola dritta negli occhi, senza paura di giocare. Quella di Maurino che salta l'uomo con freddezza anziché spazzare, quella del Ballero che si sovrappone, quella del tunnel di Bonnie prima di involarsi, quella del Morryson che tiene palla vicino alla bandierina.
Con un po' di ritardo, ma la salvezza ce la siamo comunque meritata.